Carità in opera contro la povertà sanitaria

CORONAVIRUS - C'è un modo di "stare insieme" che non ci fa perdere la speranza

"Dedicare un pensiero al bene di chi è povero, arricchisce la nostra umanità e può farci vivere questa situazione nella dimensione della speranza". Pubblichiamo la lettera del presidente del Banco Farmaceutico Sergio Daniotti

Cari amici,


in questi giorni, il nostro modo di vivere è cambiato. Le nostre giornate sono segnate dal sacrificio che, ognuno per il bene di tutti, deve fare. Per alcuni, ha preso la forma della sospensione delle proprie abitudini. Per altri, anzitutto per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e i farmacisti, ma anche i trasportatori o i cassieri dei supermercati, ha preso la forma di un sovraccarico di responsabilità, dovendo stare a contatto con persone malate o che potrebbero esserlo.

Personalmente, sono vicino a tutti voi, così come a chi lavora al Banco e che, ora, lo sta facendo da casa.

Credo che anche questa prova si possa affrontare approfondendo l’amicizia che tiene unito il Banco e l’Origine di tale amicizia.

Non dimentichiamoci di chi è povero. I più fragili, in questa fase, rischiano di essere i più penalizzati. Dedicare un pensiero al loro bene può arricchire la nostra umanità, e contribuire a farci vivere questa situazione nella dimensione della speranza.

In questa prospettiva, forse possiamo fare anche qualche piccolo gesto concreto: penso, in particolare, ad una telefonata a un conoscente che vive in difficoltà economiche, o a un amico di un ente assistenziale.

Aiutiamoci a vivere questa situazione tenendoci in contatto e facendo nostro l’appello del Papa che, nell’affidare l’umanità alla Madonna, ha auspicato che “possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova”.

Vi saluto e vi abbraccio tutti. Coraggio!


Sergio Daniotti