Carità in opera contro la povertà sanitaria

DYNAMO CAMP: DIVERTIRSI SUL SERIO

Nato da un'iniziativa di Paul Newman (sì, quel Paul Newman), Dynamo Camp permette a bambini malati con sindrome rare di passare una settimana di divertimento tornando a essere bambini e basta

"C'è un luogo dove i bambini con gravi patologie tornano ad essere bambini. Un luogo di vacanza dove la vera cura è ridere e la medicina è l'allegria". Con queste parole si presenta Dynamo Camp sul suo sito internet, dove si racconta questa bella esperienza rivolta a quei bimbi che, per via della loro malattia, sono costretti a vivere lunghi periodi in ospedale o senza la spensieratezza che vorremmo accompagnasse sempre i più giovani.

A raccontarci di questa realtà è Veronica Vallarsa, responsabile delle risorse umane: volontari, reclutamento medici e infermieri, dipendenti fissi della struttura che si divide tra Milano e la Toscana.

Qual è l'origine di Dynamo Camp?
Apparteniamo a una associazione madrina che si chiama Serius Fun, ma tutto è cominciato da un'iniziativa di Paul Newman, l'attore, che ha messo a disposizione la propria casa (che non era propriamente un appartamento, ovviamente) per far passare un periodo di vacanza e divertimento a bambini affetti da patologie tendenzialmente oncoematologiche. Poi negli anni i camp si sono organizzati per ospitare diverse patologie e oggi nel mondo i camp sono 14 fissi e una dozzina itineranti, vale a dire presso strutture affittate e non fissa come la nostra.
In Italia nel 2004 è nata la Fondazione Dynamo e, successivamente, l'associazione Dynamo Camp onlus, che ha rimesso in sesto una fabbrica dismessa e nel 2007 è stato fatto il primo camp ospitando 60 bambini. Già sembrava un successo, ma nel 2013 ne abbiamo ospitati 1163 e quest'anno arriveremo a 1200 bimbi raggiungendo la capienza massima, finché non costruiremo altre strutture non potremo ospitare un numero maggiore di bambini.

In cosa consistono i Dynamo Camp?
Dynamo Camp è rivolto gratuitamente a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni affetti da patologie gravi o croniche sia in terapia attiva che nella fase di post ospedalizzazione. Questi programmi sono pensati e organizzati per i soli bambini e ragazzi, che partecipano al Camp non accompagnati dalle famiglie. Tra le patologie ospitate vi sono: patologie oncologiche, patologie ematologiche croniche (talassemia, emofilia, anemia, drepanocitosi, piastrinopenie), spina bifida, diparesi, emiparesi. A Dynamo Camp i ragazzi possono sviluppare le proprie capacità sperimentando numerose attività creative e sportive a contatto con la splendida natura dell’oasi affiliata WWF in cui il Camp è inserito. Possono condividere momenti indimenticabili con tanti ragazzi che hanno vissuto esperienze simili alle loro senza sentirsi diversi: collaborando e divertendosi insieme traggono grande supporto l’uno dall’altro. Ai ragazzi inoltre è lasciata la scelta del "ritmo" a cui procedere e il limite fino a cui spingersi, ad esempio se se la sentono di recitare sul palcoscenico o se preferiscono solo aiutare dietro le quinte. Ogni obiettivo viene raggiunto con il loro impegno individuale e con la collaborazione del gruppo: i ragazzi si incoraggiano a vicenda, lavorano in squadra e grazie al loro entusiasmo ed alla supervisione di personale appositamente qualificato, raggiungono il successo.

Le risorse necessarie per una iniziativa così impegnativa non devono essere poche, come fate per raccoglierle?
Ci sovvenzioniamo direttamente con il fun rasing svolto da parte dell'associazione che lavora nella sede di Milano operando su diversi settori: corporate, vale a dire aziende che fanno erogazioni liberali, aziende in kind, che offrono materiali, tramite bandi europei o nazionali e fondazioni. L'altro settore è raccolta fonde individui: 5 per mille, sms solidali, tessera Dynamo, oppure anche donazioni tramite feste di compleanno, matrimoni ecc. Noi costiamo all'incirca 3 milioni l'anno, ma visto il numero di bimbi che vengono ospitati gratuitamente e il costo della struttura che è grande si fa presto ad arrivare a quelle cifre.
Inoltre riceviamo un grande supporto dal volontariato, abbiamo bisogno di circa 640 volontari e negli ultimi anni abbiamo avuto oltre novecento domande, così alcuni volontari vengono "dirottati" in annate successive o ci seguono su eventi esterni al camp vero e proprio.

Quale è il rapporto che vi lega con Banco Farmaceutico?
In tutto questo il Banco Farmaceutico ci sostiene tramite le raccolte presso le farmacie nella giornata dedicata, dove grazie alla collaborazione dei farmacisti abbiamo potuto "spingere" soprattutto i farmaci che ci servono maggiormente. I bimbi arrivano al Camp con le loro medicine specifiche, ma noi abbiamo bisogno di farmaci da banco e di tutto il materiale come guanti, siringhe e simili. Inoltre capita durante l'anno di essere contattati dal Banco Farmaceutico che ci propone determinati farmaci, e anche questo per noi è molto importante perché ci libera risorse da impegnare nel nostro scopo sociale.