Carità in opera contro la povertà sanitaria

M.A.S. CHILDREN TEACHING HOSPITAL AD HARGEISA, SOMALILAND

Ospedale pediatrico gratuito per i bimbi della Somalia, e di insegnamento per i medici e gli infermieri somali, così come voleva Mohamed Aden Sheikh cui è dedicato.

In queste poche righe è raccontata una realtà che in pochi anni è cresciuta e si propone contemporaneamente di curare e di insegnare a medici e infermieri. Una realtà nata dal "sogno" (ma molto concreto!) di un medico somalo, Mohamed Aden Sheikh, che voleva mettere un punto di speranza in una terra che per tanti anni è stata devastata da lotte fratricide. Ci racconta questa opera, e il suo nesso con la città di Torino, la dottoressa Gabriella Buono, responsabile dell'attività clinica.

Da quale "sogno" prende il via questa opera e qual è il suo nesso con la città di Torino?
Il nesso molto forte è una persona, Mohamed Aden Sheikh, laureato in medicina in Italia e che nel suo paese di origine, la Somalia, è stato Ministro della Salute negli anni ’70, oppositore di Siad Barre ha passato 6 anni in prigionia, dichiarato prigioniero dell’anno da Amnesty International. Rientrato in Italia è stato consigliere comunale a Torino dal 1998 al 2003. Una persona molto attiva come medico e come cittadino, che ci ha coinvolti emotivamente e intellettualmente in questo progetto sensibilizzandoci sulla realtà somala. Pur essendo originario del sud del paese il suo desiderio era quello di aprire un ospedale nella parte nord, ad Hargeisa, una regione che da oltre vent'anni non era più in guerra. Nel 2012, vale a dire due anni dopo la sua scomparsa, l'ospedale dedicato a Mohamed è stato inaugurato e persegue il duplice scopo di assistere gratuitamente i bambini somali e di insegnare a medici e infermieri.

L'ospedale offre assistenza gratuita, da dove arrivano le risorse necessarie?
Tutto arriva dalla solidarietà di alcune istituzioni storiche di Torino, tra cui soprattutto Specchio dei tempi - La Stampa ma anche di molti amici. Per esempio Marco Berry cura per l'associazione MAS-CTH Onlus il rapporto con i media... e poi ci sono aziende che ci forniscono materiali, altri che fanno donazioni.

Qual è il vostro rapporto con il Banco Farmaceutico, cosa vi unisce?
La collaborazione con Banco Farmaceutico per noi è fondamentale, perché supporta il nostro fabbisogno quotidiano di farmaci che è molto elevata considerata la gratuità delle cure e il volume delle prestazioni. Nel corso del 2013 abbiamo curato 10.804 bambini, visitati 13.540 e ricoverati 527; sono numeri importanti che da un lato testimoniano quanto sia importante una struttura di questo tipo, dall'altro di quanto bisogno ci sia di supporto. Il Banco Farmaceutico riesce a "intercettare" le donazioni da parte delle aziende farmaceutiche, come è accaduto recentemente con la Mylan farmaceutici che tramite il Banco Farmaceutico ci ha fatto avere 1.000 pezzi di Amoxicillina Clavulanica e altre 100 confezioni di Ceftazidima. E' grazie all'impegno, la passione e la dedizione di realtà come queste che possiamo permetterci di visitare e curare circa 60 bambini ogni giorno!

Di cosa avete maggiormente bisogno e quali sono i vostri progetti per il prossimo futuro?
Stiamo lavorando per poter aprire due nuovi reparti, uno di neonatologia e uno di ostetricia, puntando contemporaneamente al consolidamento dell'attività del centro nutrizionale. Ma non è un periodo facile per chi, come noi, opera grazie alla raccolta fondi e alla generosità di associazioni, enti e aziende. Ci troviamo in un periodo in cui la nostra progettualità e le potenzialità di una struttura come quella somala sono bloccate proprio perché mancano i fondi necessari. Per questo ogni donazione diventa fondamentale per la cura dei bimbi del corno d'Africa, che anche se è dimenticato dai media è uno dei luoghi più in difficoltà.