Carità in opera contro la povertà sanitaria

ERO MALATO E MI AVETE CURATO, AVEVO FREDDO E MI AVETE VESTITO

Banco Farmaceutico ha partecipato al "Piano Antifreddo" 2014 del Comune di Milano.



Da qualche parte, un freddo giorno di fine febbraio.

Un piede.
Tutto per colpa di quel maledetto piede. Mi ero fatto il mio bel giaciglio, non molto caldo a dire il vero, ma abbastanza da poterci dormire. E protetto dalla pioggia, soprattutto, perché quando fa così freddo l'acqua è un nemico. Invece mi devo essere agitato nel sonno, e quel maledetto piede se n'è uscito dal bozzolo. Fradicio. Ora che mi sono accorto ormai era gelido, bagnato, quando ho tolto la scarpa e le due paia di calze ormai era quasi blu. Una distrazione. Maledetto piede. E' giorno, quasi, anche se il sole non riesce a sfondare questo muro di nuvole grigie... se non altro non piove più. Però non c'è verso, non riesco a scaldarmi.
Brividi. Febbre. Dovrei alzarmi, cercare aiuto, ma non ce la faccio, ho troppo freddo. Tremo. Sono rannicchiato come un bimbo, ma non mi sento in un ventre caldo e accogliente, anzi, mi sembra di essere sulla soglia di un inferno di ghiaccio. Dovrei muovermi, cercare da mangiare, da bere, ma non riesco. Solo il poco tepore che mi viene dallo stare immobile nel mio giaciglio mi è di qualche conforto. Il giorno passa, e con lui le persone che mi scorrono affianco senza vedermi. Penso a quante volte ho fatto anche io così, quanti barboni ho allontanato con disgusto, ed ora eccomi qui a vivere come uno di loro. A morire, come uno di loro.

Un colpo di tosse, un altro, mi sembra che il petto si debba aprire in due. Tante volte mi sono detto che la morte sarebbe la soluzione per tutti i miei problemi, ma ora che ci sono vicino non lo penso più. Non voglio morire, ma non riesco a vivere. Le labbra secche sono tagliate agli angoli, bruciano, avrei bisogno di bere ma la mia piccola scorta di acqua è finita da tante ore. Sudo, e tremo di freddo. Non riesco a scaldarmi. Ho la sensazione che non potrò sentire caldo mai più, davvero morirò così?
Con il buio torna il freddo. Maledetto piede. La febbre non accenna a diminuire, anzi, ora mi bruciano perfino gli occhi e mi rendo conto che ogni tanto dormo, ogni tanto mi sveglio, ma sono sempre come intorpidito. Chissà se è così che ci si sente quando si muore. E io che pensavo di aver scampato anche questo inverno, ormai anche febbraio sta finendo, e invece.
Ho sempre saputo che prima o poi sarebbe arrivata la mia ora, ma non così, ti prego, non così. Parlo da solo, ma come se ci fosse qualcuno ad ascoltare, che follia. Forse è la febbre che mi fa delirare.
Ma cosa succede? Le mie coperte! Fermi, cosa fate?!? Mi stanno rubando le coperte, cerco di urlare, di trattenere le coperte che mi vengono strappate dalle mani, di alzarmi, ma non ce la faccio. Due braccia forti mi sollevano, come se fossi anche io uno degli stracci in cui cercavo rifugio dal freddo. Sento delle voci, vedo delle maglie rosse chine su di me, non capisco, ma non ce la faccio a reagire. Non posso. Sono stanco, stanchissimo, ricordo solo la sensazione piacevole dell'acqua che bagna le labbra, la lingua, la sento scendere piano piano, ed è l'ultima sensazione prima che il sonno mi prenda. Per sempre?
No, non sono morto, ma mi sento come se fossi arrivato in paradiso dalla porta di servizio. Sono in un letto morbido, attorno a me luce soffusa e persone che parlano a bassa voce. Non sento più i brividi, la febbre c'è ancora, però sto bene. Per oggi, probabilmente, non muoio. Cerco di mettermi a sedere, un'infermiera mi aiuta e mi regala un sorriso splendido oltre a una tazza di tè fumante. Parliamo un po', mi spiega che avevo una gran febbrone, ma sono bastate un paio di compresse per farmi star meglio. Vorrei chiedere tante cose: chi siete? perché lo fate? perché io? e invece dico la cosa più stupida. Non ho soldi, non posso pagare. Sorride. Certo, è evidente che non ho soldi. Ma le medicine costano... Banco Farmaceutico? Mai sentito, non so cos'è, ma sono contento che ci sia. Ora posso continuare a dormire? Solo un pochino.


Un paio di settimane prima, in una farmacia.

"Mamma, perché hai comprato le medicine e poi le hai date a quel signore?"
"Perché poi lui le porta a chi sta male e non ha i soldi per comprarle"
"Costano tanto le medicine?"
"Dipende, alcune sì, altre meno"
"Io ho i soldi che mi ha dato la nonna, posso prendere anche io una medicina?"
"Vediamo, vai a chiedere al farmacista, fatti consigliare da lui"
"Mi ha dato questo! E non ho speso neanche tutti i soldi che avevo. Ha detto che serve per far passare la febbre. Cosa dici, potranno aiutare qualcuno?"
"Sono sicura di sì..."


Banco Farmaceutico nei mesi invernali ha approvvigionato gli enti coinvolti nel piano anti freddo grazie ai farmaci donati nel corso della Giornata di Raccolta del Farmaco e a quanto messo a disposizione direttamente dalle aziende farmaceutiche.
Complessivamente sono state consegnate 20.767 confezioni di medicinali, per un valore di mercato di 110.638 euro di medicinali distribuiti alle associazioni coinvolte: Remar Italia onlus; Fondazione Progetto Arca onlus; Fondazione Fratelli di San Francesco d’Assisi; Ronda Carità e Solidarietà; Associazione City Angels Lombardia; Medici Volontari Italiani onlus.