Carità in opera contro la povertà sanitaria

DOPO-ALLUVIONE IN SARDEGNA: «MAI SENTITI DA SOLI»

L’emergenza che continua, le certezze che si sbriciolano, i bisogni che si manifestano: dalle coperte al cibo, dai prodotti per l’igiene ai farmaci. E poi gli aiuti da portare. «Ma soprattutto ci sostiene l’amicizia nata con gli amici del Banco Farmaceutico».

Sono oltre 40mila le persone colpite dall’alluvione che ha travolto la Sardegna, 20mila solo nell’area vasta del Comune di Olbia, interamente inondata dai fiumi limitrofi. Complessivamente, 16 vittime nell’isola; nella sola zona della Gallura 13 le vittime.
È stata immediata la mobilitazione di numerose associazioni di volontariato e alla luce del manifestarsi di una situazione che nella nostra isola non conosce precedenti è nata, nell’arco di poche ore, il “bisogno della condivisione del bisogno”.

Nell’arco di mezza giornata ho preso contatto con le realtà più disparate cercando di trovare ogni possibile strumento utile ad alleviare la sofferenza di chi, nell’arco di una notte, ha visto svanire il sacrificio di una vita e vacillare le proprie certezze. Erano e sono persone con un immediato bisogno di presenza, di segni tangibili: si è passati dall’immediato sostegno delle comunità regionali a privati cittadini di Mestre che hanno inviato indumenti, a grandi Ditte che grazie al supporto logistico dell’Azienda Sanitaria presso la quale lavoro, hanno fornito numerosi dispositivi medici e ausili volti a tamponare l’emergenza.
Un’emergenza che è tutt’altro che cessata ma che, col passare dei giorni e il ritirarsi dell’acqua, si è manifestata lentamente in tutta la sua cruda realtà.

Non si poteva non sentirsi coinvolti in pieno davanti alle parole di chi, dopo quattro giorni di isolamento in condizioni drammatiche mi ha rivolto le testuali parole: “siete i primi che state arrivando, io non ho più nulla, solo la mia preghiera per voi”.
Davanti a questo ti sbalordisci, ti fermi. Ma la sosta dura pochi istanti, il tempo necessario per digerire quelle parole, per accoglierle e ripartire con maggiore forza perché dovrai averne tu e darne agli altri.
Come sono venute a vacillare le certezze psicologiche altrettanto e più sono venute a mancare le certezze economiche e materiali. Alimenti, coperte, vestiti, intimo, prodotti per l’igiene della persona e medicinali. Sul fronte sanitario preoccupano i rifornimenti di medicinali, a causa delle interruzioni alla rete stradale che hanno isolato intere zone.
E’ il bilancio proveniente dai farmacisti sardi dopo il passaggio del ciclone Cleopatra: due farmacie allagate (e chiuse) a Olbia, un deposito di medicinali inutilizzabile nel nuorese.

Recuperare le prime categorie menzionate è certamente più agevole benché richieda uno sforzo importante per dare una risposta vigorosa al desiderio di speranza di chi è stato colpito. Grazie al banco Farmaceutico
sarà possibile fronteggiare i bisogni di questi nostri conterranei anche fornendo loro i classici farmaci da banco e alcune specialità antibiotiche.
Questo periodo coincide con la stagione influenzale. Sono quindi più frequenti le infezioni da virus influenzale che provocano febbre, tosse disturbi respiratori e dolori articolari. Nella situazione di stress attuale queste infezioni non possono che aumentare pertanto è immediatamente nata l’idea di trasmettere alla sede di Milano, in base alle reali immediate necessità della popolazione, l’aiuto attraverso la donazione dei suddetti farmaci.

I danni alle farmacie interessate dall’alluvione che ha colpito la Sardegna sono stati fortunatamente limitati ma recandomi in prima persona, in mezzo al fango che ha arrecato lutti e devastazione, ho potuto riscontrare la carenza se non totale assenza di risorse economiche necessarie per l’acquisto anche delle cose più comuni.
Confrontandomi con chi ha condiviso con me questa esperienza diretta sul campo e presso l’unità di crisi, è stato valutato che la situazione conoscerà un miglioramento reale e importante in un medio lungo periodo in considerazione del fatto che le condizioni climatiche, con l’abbassamento delle temperature e l’eventuale arrivo di nuove precipitazioni non permette una sistemazione celere dello stato di abitazioni intrise di un clima umido e malsano e delle problematiche strettamente connesse quali malattie da raffreddamento, possibili infezioni batteriche e virali.
Il prossimo viaggio, la prossima settimana, vedrà me e chi ha creduto nell’importanza della condivisione del bisogno altrui, portare acqua, prodotti per l’igiene e medicinali. A tal proposito la disponibilità di alcuni volontari medici si è rivelata di fondamentale importanza nella definizione dell’immediato fabbisogno e nell’indicazione delle tipologie di farmaco necessarie tra quelle che l’Opera del Banco Farmaceutico ha saputo, con celerità e profonda solidarietà, mettere a disposizione.
Non ci siamo sentiti un secondo soli nella nostra piccola intenzione di portare aiuti.

Voi, miei amici della Fondazione Banco Farmaceutico, seppur non fisicamente, siete stati e sarete sulle autoambulanze e sui mezzi che porteranno quella risposta al desiderio di speranza e di ripresa del cammino di chi ha conosciuto direttamente la devastazione e la disperazione. A noi e grazie a Voi, nel nostro piccolo, spetta questo compito.
Davanti alla distruzione, alla tristezza, al lutto e allo scoraggiamento Voi siete con me per dirmi che qualcosa la posso fare davvero, e, in un contesto così triste, ho avuto la possibilità di vedere nascere in pochi minuti da zero, con spirito di solidarietà e abnegazione un rapporto di confidenza e vicinanza con Daniele e Lucia, che reputo uno dei più grandi doni ricevuti nel corso di questi giorni, e di avere la conferma di un legame e un’Amicizia che puntualmente Franco e Marco hanno puntualmente e abbondantemente riservato a noi.