Carità in opera contro la povertà sanitaria

TESTIMONIANZA/NAPOLI: LA MIA VITA IN DUE QUADRI

Venerdì 11 ottobre: conferenza stampa a Napoli per favorire l’adesione delle farmacie alla prossima Giornata di Raccolta del Farmaco. L’ho organizzata io presso la sede di Federfarma Napoli; prendono la parola il Presidente di Federfarma e il Presidente dell'Ordine dei Farmacisti.
Poi tocca a me: illustro l’opera del Banco Farmaceutico nel modo più completo possibile, ma anche molto sintetico, perché i presenti mostrano una certa fretta. Parlo a braccio senza mostrare le diapositive preparate, sennò i tempi si allungherebbero. Ma in sala c’è comunque distrazione e chiacchiericcio.
Allora recupero due delle diapositive che avevo preparato, perché sono due quadri famosi che spiegano le ragioni per cui vale la pena collaborare all’opera del Banco Farmaceutico; e per cui io ho deciso di essere una volontaria stabile del banco.
Parto con “The Doctor”, il dipinto di Sir Luke Fildes: il medico testimonia una passione per l’uomo, che è ciò che desidero per me. Egli è infatti al capezzale di una bambina ormai quasi del tutto esanime, ancora alla ricerca di un segno che possa permettergli di mettere a punto una più corretta terapia. Quell'uomo ha trascorso tutta la notte lì, lo documentano la tazza e la luce accesa poggiati sul tavolo, ma è già l'alba come è facilmente intuibile dal chiarore che attraversa la povera finestra. Guardando la scena viene proprio da dire: “Chi non vorrebbe essere trattato così!”. A me è successo, e io l’ho detto: "Io ho incontrato uno così, ed è per la gratuità ricevuta che oggi sono lieta di mettermi a disposizione, perché questo sguardo si dilati nel mondo".
E qui entra in gioco anche l’altro quadro: l’Icaro di Matisse. “Posso non conoscere chi beneficerà del farmaco che avrò contribuito a raccogliere, ma di una cosa sono certa: che in lui vibra lo stesso cuore e lo stesso desiderio di infinito che ho io; e quindi non mi è estraneo, mi appartiene!”. Nella stanza all'improvviso si è fatto silenzio assoluto e qualcuno mi ha istintivamente applaudita.
Ne sono uscita lieta: non per l’esito della Conferenza, ma soprattutto perché ho avuto la possibilità di fare memoria di Colui che sostiene e rende gustosa la mia vita. (Tiziana)