CARITAS: POVERTA’, IN UN ANNO +25% DI RICHIESTE DI AIUTO

Rapido aumento delle richieste di aiuto, in gran parte per beni materiali, da parte di disoccupati, casalinghe con figli, e con un forte incremento di italiani che raggiungono un terzo del totale. E’ la fotografia che esce dal Rapporto sulla povertà della Caritas Italiana (“Dati e politiche sulla povertà in Italia”) presentato il 17 ottobre, e basato su un campione di 336 Centri d’Ascolto in 45 diocesi su un totale di 2832 centri in 220 diocesi. Un dato significativo è nel numero delle persone che si rivolgono ai centri Caritas: nel 2012, rispetto al 2011, c’è stato un incremento del 24,8%, mentre nei 3 anni precedenti l’incremento era stato del 54,1%. Aumenta la domanda di beni materiali (cibo, vestiario, strumenti per la casa e l’igiene personale) che ora ammontano al 75,6% del totale; molto più dell’ascolto (7,6%), di un alloggio (5%) o di un sussidio economico (4,8%). Gli italiani che chiedono aiuto sono saliti al 31,1%, con un incremento del 16,7% in un solo anno. Nell’insieme quel che emerge è un quadro di progressivo impoverimento di numerose famiglie italiane: "La crisi economica e le politiche di contenimento della spesa - analizza Caritas Italiana - non stanno solamente rafforzando i circuiti tradizionali di marginalità sociale, ma stanno anche portando all'emersione di nuove forme di povertà e vulnerabilità economica". "Il 2014 - conclude il rapporto - sarà un anno importante per le prospettive delle politiche di contrasto alla povertà nel nostro Paese". Una parte del Rapporto è dedicata al monitoraggio della spesa per farmaci, che rappresenta una quota crescente tra i generi di prima necessità. In molti casi la spesa per i farmaci si è attestata tra il 20 e il 30% sul totale dei generi di prima necessità. Secondo la Caritas questi dati stimolano «una riflessione sulla questione dei costi di cittadinanza e sulla esclusione da essi per le fasce più deboli della popolazione, colpite maggiormente dalla crisi economica: il cittadino che non accede, per condizioni personali o caratteristicheterritoriali, a beni e servizi, riversa la propria richiesta sulle realtà territoriali in grado di soddisfarla, le Caritas diocesane fra queste». Inoltre «l’incremento esponenziale di richieste di acquisto di farmaci a cui le Caritas hanno fatto fronte negli ultimi tempi getta luce su una preoccupante falla del sistema di protezione sociale e impone un ripensamento del dispositivo dei diritti di cittadinanza e delle relative tutele alla luce dei sempre più stringenti vincoli di spesa pubblica imposti dalla crisi».