Carità in opera contro la povertà sanitaria

TESTIMONIANZA/MADAGASCAR: MEDICO IN PRIMA LINEA

Anche quest'estate ho avuto la possibilità di recarmi come medico per qualche settimana al centro chirurgico Saint Damian, nel nord del Madagascar. È un ospedale fondato circa trent'anni fa da padre Stefano Scaringella, frate cappuccino e chirurgo di Roma. Le condizioni di vita della popolazione del Madagascar sono a dir poco precarie e poter garantire dei servizi sanitari pressoché gratuiti e di buon livello è la sfida che si trova ad affrontare quotidianamente padre Stefano. Nell'ospedale si curano sia patologie internistiche, odontoiatriche, ginecologiche e ostetriche, ma ciò che lo caratterizza e lo rende punto di riferimento per la popolazione nel raggio di circa 300 km è la chirurgia. Nel centro infatti vengono effettuati più di 2000 interventi chirurgici all'anno, compresi più di 250 parti cesarei, da parte di quattro chirurghi (padre Stefano e tre locali). L'ospedale inoltre è caratterizzato dalla presenza di una farmacia che, oltre a offrire medicinali ai pazienti ricoverati, è aperta a tutti i pazienti ambulatoriali. Attualmente i farmaci necessari a questo servizio sono una delle spese principali dell'ospedale, che si mantiene esclusivamente tramite donazioni. Perciò soprattutto grazie all'amicizia con Luca Grossi è nata l'dea di cercare la collaborazione del Banco Farmaceutico, con cui è stata stipulata una convenzione.
Quello che stupisce frequentando l'ospedale è l'attenzione nei confronti dei pazienti e delle strutture: in un paese dove niente è duraturo, questo ospedale funziona egregiamente da più di trent'anni e ormai tantissime migliaia di persone hanno potuto essere curate e assistite. Avere la possibilità di vedere e in una piccola parte contribuire a quest'opera è una grande fortuna per me: è la possibilità di partecipare ad un'opera grande e bella e di osservare da vicino come tutto questo sia possibile. Padre Stefano lo indica chiaramente molto spesso: "Nella mia vita, sono sempre stato accompagnato dalla Provvidenza che ha permesso la nascita e la crescita di quest'opera".
Ho iniziato ad andare in Madagascar quattro anni fa, appena laureato. Pur sapendo che il mio contributo in termini medici sarebbe stato ben poca cosa, avevo una grandissima voglia di partire: era il desiderio di condividere un po' del mio tempo, un po' di me stesso con quelle persone che nemmeno conoscevo, ma che sentivo in qualche modo già parte di me. Piano piano quel desiderio ha cominciato a trasformarsi nella gioia di vedere delle amicizie che nascevano e crescevano durante gli anni nonostante le differenze di cultura e di lingua. Tanto che ora sento quel posto un po' "casa mia", tanto che come ognuno fa a casa propria, ho iniziato a invitare i miei amici a venire con me. E così a settembre eravamo in cinque a lavorare in ospedale e nelle altre opere di padre Stefano, a vivere insieme questo grande desiderio di donarsi agli altri per rendere felice la vita. (Stefano Siboni)