Carità in opera contro la povertà sanitaria

FARMACISTI: ATTRAVERSO LA GRF UN'OCCASIONE DI INCONTRO

La Giornata di raccolta del farmaco (Grf), non solo fa il bene degli indigenti ma anche dei farmacisti e spesso costruisce un rapporto tra farmacie ed enti assistenziali che prosegue per il resto dell’anno.

E’ quel che emerge da brevi testimonianze raccolte in diverse parti d’Italia tra i farmacisti che hanno già aderito a precedenti Grf.
Del resto la povertà sanitaria è un fenomeno in drammatico aumento, come ci dice il dottor Stefano Novati della Farmacia Marino di Pinerolo (To), che aderisce alla Grf dal 2003: “Ci sono sempre più persone che versano in condizioni precarie e la Giornata di Raccolta del Farmaco è anche uno strumento per sensibilizzare le persone a questo problema”. Per questo motivo è riconoscente al Banco Farmaceutico che ha lanciato l’iniziativa anche la dottoressa Maria Vittoria Mangieri della Farmacia Don Bosco di Torre del Greco (Na), anch’essa aderente alla Grf dal 2003: “E’ importante per noi essere dalla parte di chi ha bisogno, e la Grf ce ne dà un’opportunità valida”. Stesso discorso sentiamo dalla dottoressa Maria Gina Di Costanzo della Farmacia Mirabella di Ischia (Na), che aderisce dal 2008, e che ha avviato anche un rapporto diretto con l’ente in favore del quale si fa la raccolta, rapporto che dura tutto l’anno.
La Grf ha infatti la capacità – ce lo dimostrano tutte le testimonianze - di mettere in moto la libertà delle persone coinvolte, così se a Ischia il rapporto tra farmacia ed ente assistenziale non si limita alla Grf, anche i singoli clienti delle farmacie si mobilitano: “Ormai si sa che collaboriamo con il Banco Farmaceutico – dice la dott.ssa Di Costanzo – per cui molte persone arrivano spesso con farmaci inutilizzati e ancora validi e noi prontamente li indirizziamo all’ente assistenziale per la donazione diretta”.
Della generosità delle persone comuni parla anche il dott. Novati: “Ormai ci sono persone che aspettano la Grf, al punto che da qualche anno all’ora di apertura al mattino troviamo già gente in attesa per poter fare la donazione. E la cosa che più colpisce che ad essere più generose sono le persone meno abbienti”.
Per le farmacie dunque – è la comune testimonianza – oltre alla soddisfazione di poter aiutare chi ha bisogno, c’è anche un ritorno d’immagine che si traduce in un rapporto fidelizzato con i clienti, che si salda sul comune gesto di carità.