Carità in opera contro la povertà sanitaria

POVERI IN ITALIA: UN DRAMMA IN AUMENTO

Dai risultati della ricerca sulle persone senza fissa dimora la conferma dell’aumento della povertà nel nostro Paese: il bisogno sanitario tra le emergenze segnalate.

Presentati ieri a Roma i dati della ricerca nazionale condotta da Istat, Ministero del Lavoro, Caritas e Fiospd sui senza fissa dimora. I dati della ricerca sono stati rilevati attraverso 727 associazioni ed enti che hanno erogato servizi alle persone senza fissa dimora in 158 comuni italiani. Sulla base dei risultati si può stimare che hanno utilizzato almeno un servizio (mensa, docce, segretariato sociale, distribuzione abiti e farmaci, ecc.), nel periodo novembre-dicembre 2011, circa 48.000 persone. L’87% sono uomini e tra questi il 57,9% ha meno di 45 anni. Quattro su dieci sono italiani e la maggior parte (58,5%) vive al Nord. Tra le cause principali che hanno determinato la condizione di “senza fissa dimora” vi sono la perdita del lavoro e i divorzi e le separazioni. Tra i primi commenti a caldo di fronte a questi dati vi è quello del Presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus Paolo Gradnik: “E’ da tempo che insistiamo sul preoccupante aumento della povertà in Italia. Questi dati, oltretutto riferiti ad una componente specifica della categoria dei poveri, dimostrano come la situazione assuma caratteristiche drammatiche. Con l’attuale situazione economica e la straordinaria riduzione del PIL rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-2,6%), l’aumento dei disoccupati e il non sostegno adeguato a politiche di crescita, la riduzione del livello dei consumi e la sempre minore capacità di risparmio delle famiglie italiane, non siamo che all’inizio di un fenomeno sociale sempre più rilevante”.
“La ricerca evidenzia come un decimo dei senza fissa dimora – aggiunge Paolo Gradnik - lo è a causa di motivi di salute e più di un quinto di essi dichiara di essere in condizioni di salute precarie. Dalla ricerca emerge inoltre una conferma del sempre più crescente fabbisogno di farmaci che gli enti assistenziali devono sopportare, infatti su circa 50.000 senza fissa dimora almeno 20.000 hanno ricevuto, soprattutto da enti assistenziali e istituzioni caritatevoli, la donazione di farmaci.”

approfondimenti: http://www.istat.it/it/archivio/72163