Carità in opera contro la povertà sanitaria

UNA LETTERA, PER NON DIMENTICARE LA SIRIA

Pubblichiamo questa lettera che Massimo Ghirimbelli, Presidente del Centro Missionario Medicinali di Firenze ha deciso di condividere con il Banco Farmaceutico, per rendere ancora più evidente la drammatica situazione che la Siria sta vivendo da quattro anni, per ricordare quanto fondamentale sia il contributo di chi ogni giorno è impegnato ad aiutare chi ha bisogno, ma soprattutto perché queste parole testimoniano che al di là del proprio Credo di appartenenza, condividendo la stessa direzione del cuore, è possibile raggiungere obiettivi concreti rispondendo al bisogno di chi soffre.

Desideriamo esprimere la nostra più profonda gratitudine, a Lei ed ai suoi collaboratori, per il prezioso aiuto offertoci attraverso il Centro Missionario Medicinali di Firenze, che ha messo a disposizione della nostra Associazione farmaci e materiale medico/sanitario ogni volta che ne abbiamo fatto richiesta, in seguito alle pressante domanda di aiuto che ci giungeva dagli ospedali da campo all'interno della Siria e dai campi profughi.

La nostra Associazione di volontari ha come principale obiettivo quello di portare aiuti ai milioni di profughi siriani in fuga da una guerra civile che si protrae ormai da quasi quattro anni, agli ospedali da campo che soccorrono i feriti vittime dei bombardamenti e alla popolazione bisognosa di cure.

Le nostre missioni vengono compiute direttamente dai volontari dell'Associazione. Acquistiamo ambulanze di seconda mano, con fondi ricavati da eventi organizzati ad hoc, queste vengono messe a punto e riempite di farmaci, materiale medico/sanitario, alimenti, latte in polvere, materiale scolastico e tutto quanto di utile riusciamo a raccogliere, sono poi i volontari stessi che si imbarcano ad Ancona con le ambulanze ed il materiale per trasportarli fino in Turchia.
Allo sbarco sono spesso costretti ad estenuanti controlli in dogana, che si protraggono anche per giorni, quindi proseguono il viaggio, correndo ogni volta notevoli rischi, guidando le ambulanze fino al confine siriano dove vengono affidate a medici volontari in loco che provvedono ad utilizzare e distribuire gli aiuti secondo le necessità, prevalentemente in ospedali da campo e all'interno di campi profughi.
I nostri volontari hanno raggiunto, talvolta, anche la città di Aleppo e i suoi dintorni, dove la popolazione stremata dai bombardamenti, privata ormai perfino di beni essenziali come cibo, acqua ed elettricità, si trova ora a combattere anche contro un nuovo nemico, l'esercito dell'ISIS. Questi sedicenti musulmani aggiungono violenza e distruzione a quelle che il regime continua a perpetrare, violenze rispetto alle quali la popolazione civile si trova completamente inerme.
In Siria, da sempre, hanno pacificamente convissuto e collaborato gruppi sociali di religione diversa, contribuendo a formare quello che una volta era un unico popolo, il popolo siriano.
Vogliamo che questa convivenza continui ora nelle nostre missioni, così, più volte, i nostri volontari hanno portato cibo e medicinali, all'interno della Siria, a comunità cristiane anch'esse vittime della guerra, bisognose di aiuto.
La solidarietà e la collaborazione fra le nostre due grandi religioni monoteistiche è la migliore risposta a chi strumentalizza la religione per commettere crimini orrendi che nulla hanno a che vedere con nessuna vera fede.
Questo significato altamente umanitario e spirituale, oltre che concretamente di grande utilità, ha per noi l'aiuto che ci ha offerto il centro Missionario, con il Suo personale impegno e con quello di tanti collaboratori e volontari. In particolare vorremmo pregarla di trasmettere il nostro grazie di cuore a tutti coloro che hanno donato e messo a disposizione medicinali e materiale medico/sanitario: Banco Farmaceutico e tutti quei medici, sanitari ASL, volontari delle Misericordie, P.A. Humanitas, Fratellanza e i tantissimi cittadini che hanno collaborato e contribuito alla raccolta dei farmaci.