Covid-19, povertà farmaceutica e nuove povertà: firmato l’accordo con la Società Italiana di Farmacologia
Per rispondere alle crescenti richieste degli enti assistenziali, occorrerà una maggior conoscenza delle dinamiche socio-sanitarieLa crisi economica causata dalla pandemia danneggerà i più fragili. Ancora non ci sono dati ufficiali sull’impoverimento degli italiani, né sul numero dei nuovi poveri. Tuttavia, l’acuirsi dell’indigenza, purtroppo, sembra scontato.
Nel 2020, secondo la nota di aggiornamento al Def (Nadef) approvata dal governo, la caduta del Pil sarà del 9%. Nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, se arrivasse cioè una seconda ondata, con lockdown localizzati, sarà del 10,5%. È una questione seria, che ci riguarda da vicino.
Tra chi è povero, c’è chi è privo persino del necessario per le medicine. Per rispondere alle crescenti richieste degli enti assistenziali, dovremo fare molto di più. A partire da una maggior conoscenza delle dinamiche socio-sanitarie. Per questo, abbiamo firmato un protocollo d’intesa con la Società Italiana di Farmacologia.
È un passo importante. Ne beneficerà il nostro Osservatorio sulla Povertà Sanitaria. E, di conseguenza, la raccolta di farmaci per gli indigenti. Perché per curare bisogna conoscere; condividere le conoscenze e realizzare ricerche comuni migliorerà la comprensione del fenomeno che intendiamo avversare, la povertà farmaceutica.
Di seguito, ecco i punti fondamentali previsti dall'accordo
☑ Progettare collaborazioni, avvalendosi delle competenze e delle professionalità degli esperti della SIF ed eventualmente di altri Enti e Istituzioni (Università, Società Scientifiche, AIFA, ISS etc.) per realizzare ricerche scientifiche sul tema della Povertà Farmaceutica;
☑ Favorire, tramite accordi con Farmindustria, Assogenerici, Assosalute, FOFI, Utifar e Federfarma la donazione di farmaci per le persone disagiate;
☑ Individuare modalità di informazione indipendente, chiara e documentata sui medicinali e sul loro corretto utilizzo rivolte al cittadino mediante informazioni di prossimità (ad esempio distribuzione nelle farmacie di opuscoli educazionali sull’uso appropriato dei farmaci in popolazioni speciali come bambini, donne e anziani);
☑ Contribuire alla diffusione attraverso i media delle conoscenze sui farmaci e sulla mission del Banco Farmaceutico;
☑ Collaborare a momenti formativi rivolti a leader di organizzazioni civiche e di pazienti su tematiche di interesse emergente relative al problema
☑ Istituire commissioni congiunte (Gruppi di lavoro) con lo scopo di preparare proposte operative da sottoporre alla approvazione degli organi direttivi della SIF e del Banco Farmaceutico