Carità in opera contro la povertà sanitaria

BUON NATALE DA TUTTO BANCO FARMACEUTICO

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Oggi, di dolore, è pieno il contesto del nostro vivere. Paesi interi, poco distanti, sono stritolati dalla guerra, mentre da noi la divisione si è estesa a tutte le forme della convivenza: alla politica, ai luoghi di lavoro, persino alla dimensione dei rapporti personali.

Certe volte, sembra che l’odio abbia vinto.
E, invece, c’è una grande voglia di ricominciare.

La stessa che i nostri amici del Banco che sono stati ad Aleppo hanno scorto negli occhi di tante persone che avevano perso tutto, ma sorridevano, piene ancora di speranza; e che abbiamo visto in chi soccorreva i sopravvissuti scavando tra il fango e i detriti dopo l’alluvione di Livorno o il terremoto in centro Italia.

La stessa, del resto, che scorgiamo in noi stessi.

Il male non può vincere, perché ciascuno di noi vuole essere felice.

L’esperienza che ha originato Banco Farmaceutico ci ha fatto scoprire che questo desiderio è una forza antica e misteriosa, che costituisce gli uomini e li rende fratelli.

Tentiamo di fare del bene, perché cerchiamo la felicità. Condividiamo il bisogno dei poveri perché la comunione con gli “ultimi”, in fondo, allevia anche il nostro dolore.

La carità è un componimento gioioso che rallegra chi la compie. Oggi è più chiaro, perché la precarietà che attraversa il nostro tempo restituisce alle cose un valore che prima era nascosto.

Partecipare alla Giornata di Raccolta del Farmaco - e farlo con i propri amici - aiuta a leggere la realtà secondo la speranza di una prospettiva benevola e ad intuire, dentro il nostro agire di ogni giorno, perché il vero protagonista della storia è il mendicante.