VERSO LA GRF/2: BOLZANO, BF OCCASIONE DI INCONTRO E AMICIZIA
Quest’anno per la prima volta Bolzano partecipa alla Giornata di Raccolta del Farmaco, e già nella preparazione di questo gesto si sperimenta la possibilità di incontri e rapporti imprevisti. Come dimostra la lettera di questo volontario.
Cari amici,
il Banco Farmaceutico a Bolzano si può dire debba ancora cominciare e già arrivano i primi inattesi avvenimenti. Di un avvenimento si è trattato a proposito dell'incontro che ho fatto con il responsabile del primo degli Enti contattati, il sig. Claude Rotelli dell’Associazione Volontarius, già nota a voi, in quanto una delle prime a richiedere di fare il Banco a Bolzano.
Ebbene l'altra sera sono andato a incontrarlo per conoscerci e dare a lui tutte le informazioni sull’adesione, la modalità di erogazione dei farmaci, la distribuzione e quant'altro riguardante gli aspetti tecnici della vicenda. Dopo aver esaurito o quasi l'argomento ha iniziato a chiedere di noi, chi siete, cosa fate, di cosa vi occupate e perché fate quello che fate.
Io ero accompagnato da mia moglie e si è instaurato un dialogo bellissimo, tutto interessato alla persona e al suo modo di vivere il tempo che stiamo vivendo. Poi vengo a scoprire che è originario dell'appennino parmense e quindi di origine parmigiane come me. Così Claude ci ha raccontato del suo percorso di vita, di lavoro e infine di fede. Claude ha iniziato a lavorare nel campo dell'alta moda e capiva che quel mondo non era fatto per lui. A poco a poco ha iniziato a intuire che nell'uomo c’è qualcosa di insopprimibile ed è la sua tensione all'infinito. Allora spinto dalle domande che gli sorgevano da dentro si è avvicinato alla Chiesa, alla quale ha deciso, dopo un passato di sessantottino, di aderire fino a diventare la molla di tutto il suo agire.
Dopo avere seguito e curato la moglie ammalata per 30 anni, dopo la morte di lei ha deciso di dedicare tutto se stesso agli altri e ha iniziato con altri l'avventura di Volontarius.
Adesso questa è una realtà grandissima e la sua stessa figlia, psicologa, lavora con lui e applica la fototerapia, cioè cura i malati psichici e il disagio attraverso le fotografie.
A quel punto si era fatto tardi ma la conversazione era troppo interessante. Così ci ha chiesto di tornare verso le rispettive case insieme sull'autobus. Ai ricordi che ci raccontava i suoi occhi brillavano di una gioia e una certezza rara a vedersi.
Così a Bolzano, terra di confini, le barriere tra noi sono scomparse in un minuto e il BF ha già iniziato a toccare nel vivo le nostre esistenze.
Ciao
Francesco