Carità in opera contro la povertà sanitaria

MINISTERO, AIFA E BANCO FARMACEUTICO INSIEME PER “ACCESSO AI FARMACI, UN DIRITTO UMANO” IL NUOVO PROGETTO PER IL SOSTEGNO AI MIGRANTI

Accesso ai farmaci, un diritto umano - AIFA e Ministero della Salute per i pazienti vulnerabili e migranti: è il titolo del progetto presentato
oggi, venerdì 15 gennaio, presso l’Auditorium del Ministero della Salute, dal Ministro, Beatrice Lorenzin, dal direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Luca Pani, dal neo presidente dell’Aifa, Mario Melazzini, dal direttore generale della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, Marco Malinverno, dal Direttore Generale INMP Concetta Mirisola e dal presidente nazionale della Croce Rossa, Francesco Rocca.

Questi, gli obiettivi principali dell’iniziativa:

  • creazione di un database per raccogliere i dati sulla salute dei migranti in arrivo

  • attività per favorire il loro accesso ai farmaci ed alle cure

  • attività per favorire la donazione di farmaci per le categorie più svantaggiate e fragili.



Il progetto, nell’Anno del Giubileo della Misericordia, prende il via a pochi giorni della Giornata Mondiale del Migrante e del rifugiato 2016, che si celebra domenica 17 gennaio.

"E’ un’iniziativa meritoria per la salute pubblica italiana, ma anche per quella europea - ha affermato il ministro Beatrice Lorenzin – perché, in questo modo, si costruisce un database con le condizioni di salute di ogni singolo migrante e si dà la possibilità alle persone che arrivano sul nostro territorio di essere curate da infezioni importanti a tutela della loro salute e di quella dei cittadini con cui entrano in contatto.
Oltre a questo c’è anche un aspetto etico importante, perché si avranno donazioni di farmaci da parte di istituti benefici e del Banco farmaceutico”.

“Un’idea sulla quale abbiamo iniziato a lavorare oltre 9 mesi fa – ha spiegato Luca Pani, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco – per dare un segnale forte della presenza delle istituzioni accanto ai più fragili e, in particolare, ai migranti, ma anche per dimostrare che, facendo rete con le realtà positive come il Banco Farmaceutico - che quotidianamente si impegnano per garantire la salute di quanti sono fuori dai circuiti convenzionali come i migranti - possiamo mettere in atto una strategia vincente per essere accanto ai più fragili in pieno spirito giubilare”.

"Di fronte al crescente bisogno di accesso ai farmaci – ha spiegato Marco Malinverno, direttore generale della Fondazione Banco Farmaceutico - è sempre più necessario attivare una strategia delle connessioni tra istituzioni, enti caritativi, mondo non-profit e imprese, favorendo così la collaborazione e le pratiche positive. Questo percorso passa attraverso, anzitutto, una capacità di riconoscimento, anche all'interno della filiera del farmaco, del ruolo sussidiario delle organizzazioni senza fini di lucro. Un riconoscimento che si concretizza, necessariamente, con una legge dello Stato simile a quella del Buon Samaritano, applicata però ai farmaci”.