Carità in opera contro la povertà sanitaria

GRF 2015: DIRE, FARE... TESTIMONIARE

ALCUNE TESTIMONIANZE CHE CI SONO PERVENUTE DOPO LA GRF 2015

Ciao Gabri,
eccomi stavo aspettando che il piccolino si addormentasse e mi lasciasse un attimo per scriverti… sai ieri sera ero veramente contenta e anche ora sono lieta e grata al buon Dio di questa grazia e avevo desiderio di dirtelo subito.
Quando l’altra sera dovevo mettere l’adesione al turno ho davvero pensato che, con tutto quello che avevo da fare e con la stanchezza che mi portavo addosso, in fondo potevo per una volta non fare il banco... nessuno avrebbe avuto niente da rimproverarmi: tanti di noi nemmeno si ponevano il problema e io dovevo fare i salti mortali per starci dentro e fare anche questa cosa?
Poi però ho pensato “perché io faccio il banco, per chi?”. Si è un bel gesto ma è tutto li?.
No, non è tutto li, anzi quello è il meno…
Questa domanda dentro di me mi ha fatto rendere conto che ero io ad avere bisogno di quel momento, era per me... e così ho detto il mio sì, non perché gli altri lo fanno, non solo per ubbidienza, non per essere brava... ma perché il mio cuore desiderava Incontrarlo.
Scusa ma non avevo fatto i conti su quanto poco dorme Alessandro, così ho dovuto smettere di scriverti, portarlo a casa, poi sono stata dal mio papà, poi cena, doccia e così eccomi a scriverti ora prima di dormire...
Ti dicevo…
Quel gesto era proprio un’occasione per me, attraverso cui il Mistero mi chiamava ad incontrarlo e da li è cambiato il mio modo di pormi davanti a questo gesto... ho visto con dolore quanti buchi c’erano nei turni, dolore perché ho pensato a quante occasioni di Incontrarlo perse... per la prima volta non ho pensato al Banco come una cosa solo di CL di cui parlare, ma non con tutti: e così non ho avuto timore di invitare altre persone, le mie colleghe o le amiche del coro.
Poi in realtà nessuno è venuto però il seme io l'ho gettato: sta ad un Altro conoscere i tempi e i momenti e se porterà frutto, ma anche questo è stato importante per me, non tanto per il risultato, e domani non vedo l'ora di raccontare quanto è stato bello fare il Banco...
E' stato il Banco più bello!!! Anche se altre volte avevo potuto dare più tempo, fare di più, coprire più turni, ma il mio cuore non era teso verso di Lui, che grazia ci fa a permetterci di aiutarlo in piccoli gesti d’amore verso i nostri fratelli, in fondo potrebbe anche fare tutto da Solo senza di noi, e invece Lui chiede sempre il nostro piccolo Sì per poi fare cose grandi e la più grande è cambiare piano piano il nostro cuore.
Sai desideravo tanto raccontarti questa gioia e poi volevo anche ringraziare con tutto il cuore te e Paola perché con tutto il vostro lavoro di preparazione avete permesso a me e ad altri di poter fare questa esperienza di letizia e gratuità.
Grazie amica mia. Continuiamo ad aiutarci nel cammino verso di Lui.
Un grosso abbraccio. Buona notte. Susanna

Risposta: Cara Susanna, quando ho letto il tuo messaggio, dopo aver corso tutto il giorno per aprire o chiudere i turni nelle farmacie dove non c’era nessuno, compresa l’emergenza ad Arese, mi sono detta: ma questa giornata del Banco di quest'anno è stata “per” me o “contro” di me?
Perchè alla fine ho fatto fatica, e anche da sola, dovendomi muovere in continuazione a fare la tappabuchi, non sono riuscita a stare nemmeno con gli amici. Sicuramente la giornata l’ho vissuta per i poveri, e anche per chi non c’era e per gli “altri” in generale, ma io mi sono ritrovata a sera molto stanca e dolorante nei miei soliti acciacchi ed anche un po’ appesantita e dispiaciuta che così poche persone avessero dato disponibilità.
La domanda che mi ha dominato nella giornata è stata: ma perchè questa cosa che è praticamente uguale alla giornata della Colletta Alimentare non ha lo stesso riscontro di risposta tra noi? Che cosa non ha funzionato? Perchè sembra che alcune proposte valgano come di serie A e altre di serie B?
Quello che mi hai scritto tu era tutta un’altra cosa, perchè io non mi sentivo felice: grata sì, in generale, perchè in questa cosa ci credo e per le amicizie che sono nate in questi due anni, dei volti a cui ho pensato tutto il giorno e per i quali mi sono spesa, ma sotto sotto avrei finito la giornata dispiaciuta e tendente alla lamentela... ok fatta anche questa, basta adesso pausa e riposo meritato...
Tu, con tutti i casini che hai avuto da mesi a questa parte, mi hai parlato di gioia, del fatto che ti eri chiesta perchè fare questo gesto per un’ora e che tu avevi bisogno di quel gesto per te, non per un dovere, e che Qualcuno aspettava lì proprio te.
Ho chiesto misericordia al Buon Dio per aver vissuto così pesantemente la giornata. E ciò mi ha immediatamente raddrizzato lo sguardo. E' proprio vero che deve venire qualcosa o qualcuno in nostro soccorso. Aiutiamoci a guardare le cose e la vita così. Di questo sono grata: che ci possiamo dare una mano a stare sulla Strada, e guardare nella direzione giusta. Però ti chiedo anche di raccontarmi perchè per te è stato così.
Ciao. Gabri.



Carissimi del Banco,
anche questa volta ce l’abbiamo fatta! Vi invio questo breve testo ealcune immagini a commento: ci sono, in sequenza, i ragazzi albanesi volontari con me e Giancarlo alla Farmacia Tschager S. Antonio, l’Angioletto biricchino e la Madonna lignea.
SOTTO IL MANTO DELLA REGINA PICCOLI GRANDI MIRACOLI
Anche questa seconda edizione della GRF a Bolzano è trascorsa e siamo ancora un poco affaticati, ma soprattutto grati e stupiti delle cose che accadono.
Ad esempio anche ieri, nella farmacia del centro di Bolzano del 1443 (!) intitolata proprio a Lei, alla Madre di tutti (si chiama letteralmente “Farmacia Madonna” o “Madonna Apotheke”) si sono ripetute scene che già conosciamo ma che, quando le vedi accadere sotto i tuoi occhi, non possono che riportarti alla memoria di quello che è accaduto a tutti noi che abbiamo incontrato il senso della vita. Così abbiamo assistito ancora al grande spettacolo della carità di persone che entravano soltanto per donare farmaci, avendo sentito per radio e tv o letto sui giornali della GRF. Abbiamo avuto qualche rimostranza da parte di persone deluse dalla politica o dalla società che però poi donavano ugualmente.
In particolare però ci ha colpito l’episodio che ha avuto per protagonisti me, Francesco, mia moglie Chiara e la nostra amica Giovanna, insegnante di matematica e fisica al liceo.
Entra un signore distinto sui 70 anni che, all’invito di Giovanna che gli spiega che i farmaci e il latte donati andranno al “Centro di Aiuto alla Vita” di Bolzano, oppone un rifiuto motivandolo con il fatto che è un convinto abortista. Al chè Giovanna, per nulla presa alla sprovvista, gentilmente e pacatamente replica dicendogli “Lei ha diritto a tenere le Sue convinzioni, ma altrettanto diritto hanno le mamme in difficoltà a curare e far crescere i propri figli con amore”.
L’episodio sembrava terminato qui, il cliente si mette in coda e al termine dei suoi acquisiti con nostro grande stupore ritorna da noi con in mano le due più costose confezioni di latte in polvere.
Non ci spieghiamo molto il fatto, se non che sotto il manto della Regina e per un guizzo dell’Angioletto biricchino che sorregge il volantino, avvengono ancora oggi questi piccoli grandi miracoli.
Grazie dell’esperienza che ci avete fatto vivere anche quest’anno
Franz


“...nella semplicità del mio cuore lietamente ti ho dato tutto...”
A conclusione di questa straordinaria Giornata di Raccolta del Farmaco, questo brano della Liturgia Ambrosiana esprime l’esperienza e la meraviglia che abbiamo vissuto oggi insieme ai vecchi amici fedelissimi di questo gesto e ai nuovi amici volontari degli scout, dell’UNITALSI e della onlus “Santissimo Sacramento” di Salerno. “Nessun dono di grazia più vi manca” diceva San Paolo e così è stato per noi. Ringraziamo la Madonna per il dono ricevuto.
Mario (Salerno)


Buongiorno. Banco Farmaceutico: esperienza bellissima per me! Un’umanità in moto senza paragoni, gente che della nostra storia non sa praticamente nulla che mi dice che ieri è stata contenta! Gente che forse sente e aspetta che nella vita c’è altro. Solo per questo rifarei tutto! E' evidente che non è opera nostra, che Lui interviene e apre i cuori!
Un’abbraccio a tutti, cari Amici miei!
Francesco (Bari)


Ciao
volevo condividere con voi questa cosa, solo perchè ho due minuti per scrivervi.
Ho mandato la comunicazione del Banco Farmaceutico a tutti i parroci… alcune risposte le leggeremo insieme davanti ad una bella bistecca…
quello della mia chiesa mi chiede, un minuto prima della messa: “dopo l’omelia fai una testimonianza???” ok, vado nel panico, avevo preparato solo l’avviso.
Poi iniziano. Durante la messa inizio a sbirciare le letture ed il Vangelo!
lettera di San Paolo ai Corinzi: “Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io”.
Non aggiungo altro, perchè il Signore mi ha messo una palla davanti alla porta e come il buon Marione Gomez… (ogni tanto!)… l’ho buttata dentro!!!!
Banco Farmaceutico 1 - Pagani 0
FORZA e CORAGGIO !!!
Ciao. Luigi


Carissimo,
ti scrivo due righe solo per condividere con tutti voi la mia gratitudine a Dio per quello che mi è capitato in questi giorni di preparazione della GRF.
Qualche giorno fa ero preso da un profondo scoramento a causa della totale solitudine in cui le persone e gli amici di riferimento (responsabili e non) mi hanno lasciato in questa splendida avventura che si rinnova ogni anno.
Ho dovuto faticare per ottenere due righe nel foglio degli avvisi della comunità e ad oggi solo tre persone (da sempre fedeli al gesto) mi hanno dato la disponibilità.
Ho condiviso la mia naturale amarezza al telefono con Franco e mi sono affidato.
Il giorno successivo arriva una telefonata di Franco che mi comunica la disponibilità di Unitalsi a sostenerci nella GRF e quella della Dr.ssa Garibaldo di un'associazione salernitana che fa riferimento alla Curia che mi assicura pieno sostegno per ben 4 farmacie.
La mia umana fragilità che mi fa spesso affidare alla nostra capacità di fare le cose si è dileguata in un attimo, richiamandomi alla potenza dell’opera di un Altro che, come ci diceva il Giuss, in presenza di una Domanda vera risponde sempre.
E allora, con il cuore commosso e pieno di gratitudine, mi viene in mente la frase di Gesù nel Vangelo quando dice ai suoi "non siate increduli, ma credenti”.
In comunione,
Mario (Salerno)


Quando, all'ultimo collegamento, Carron ha detto che quest'anno aderiva alla GRF anche Rieti sono saltato sulla sedia (chissà chi glielo aveva suggerito)! Non c’era alcuna farmacia. E adesso? La cosa mi ha provocato un bel po’: se lo aveva detto lui bisognava solo obbedire. Con l'aiuto di Attilio, un carissimo amico e della Provvidenza, altra carissima amica, la farmacia è uscita fuori e pure due enti. Ergo: Carron è un profeta.
Ho chiuso stamattina il reclutamento farmacie. Attendo le password.
Un caro saluto.
Alessandro (Terni)


Oggetto: AnnaRosa, Siena… per condividere!!!

Caro Franco
ti giro quello che più o meno ho scritto a Franz  (responsabile del movimento di Siena) l'indomani della telefonata con te di giovedì (ti sarai accorto che non ho il dono della sintesi...).

«Ieri mattina, come tutte le mattine, alle 6.30 mentre andavo a messa ero particolarmente inquieta. Infatti dopo la telefonata con Franco, responsabile Banco Farmaceutico, mi sono sentita chiamata a prendere coscienza di qualcosa che non volevo far entrare nelle mie già tante cose da fare. Ripensavo a quello che gli avevo detto e mi sono vista davvero antipatica,  così mi sono chiesta se mi premeva salvare la faccia dentro una mia idea di perfezionismo o stare a quello che Franco semplicemente mi chiedeva di fare e cioè chiamare Maddalena, intanto, per chiederle se aveva bisogno.
Io, che mi aspettavo chissà che soluzione, ho fatto esperienza che Dio non cambia davvero mai metodo, come ci ricordava Carron nell’intervista di Natale. Dio stava scombinando i miei piani e li scombinava partendo da quello che già c era... che vuol dire anche partire da quello che io  magari non vedo... perché non corrisponde alla mia idea di fare le cose. Ed ecco che dentro la mia inquietudine triste ma vera, Dio Padre ancora una volta mi ha preso per mano e mi ha fatto camminare.
La Parola del Vangelo che ho ascoltato durante la Messa poco dopo, è stata infatti liberante: “Cosi è il Regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno, dorma o vegli di notte o di giorno il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa" Mc 4.26-34.
Ho capito che non è un problema di volontà o di volontariato, ma di fede... e allora non è stato più un sentirmi in colpa per qualcosa che forse posso fare e non faccio o peggio ancora, se lo  faccio, lo faccio per l’idea di “giustizia” che ho io. Il seme che il Signore ha gettato nel terreno del mio cuore è qualcosa che Lui ha messo e non dipende dai miei sforzi.
Forse comincio a capire proprio cosa significa stare a quello che già c’è, perché... se “Lui ha preso l’iniziativa allora che paura ho?” ci ricordava Carron qualche tempo fa e allora quello che c’è è fare, per esempio, la telefonata che Franco mi ha detto di fare… mio malgrado.
Obbedire diventa così occasione per crescere assieme al germoglio di quel seme che cresce in me, nonostante me.
Oggi ho parlato con Maddalena. Maddalena era contenta ed io pure.
Solo dentro questa coscienza lieta prende senso quello che scrissi due anni fa a chi mi aiutò in farmacia a fare il Banco: “Quando l’incontro fatto diventa esplicito nei tanti bisogni di chi entra in farmacia (e non solo, aggiungo ora…), il cuore e la mente diventano alleati imbattibili… imbattibili perché, nonostante noi, passa Cristo e Cristo vince. Abbiamo raccolto 180 farmaci in quattro ore!»
Grazie Franco, davvero grazie. Buon lavoro
AnnaRosa


Oggetto: nonostante non si veda la luce... sono molto contenta

Cari,
so che siamo agli sgoccioli e come sempre arrivati molto tirati.. però non posso non mandarvi quanto mi ha scritto Alessia stamattina. Me lo aveva detto a voce nelle nostre lunghe chiacchierate durante i viaggi in macchina, ma le ho chiesto di scrivercelo perchè è bello prendere coscienza della propria umanità e del desiderio di compimento. E' stato utile a lei e moltissimo a me, perchè spazza via tutta la mia sola preoccupazione sul fare, ma soprattutto mi fa domandare perchè vale la pena fare.
grazie di tutto, Michela.


Cos’è il Banco Farmaceutico? Perché fare il volontario? Potrei dare una bella definizione, ma sarebbe tanto facile quanto sterile. Forse dovrei raccontare qual è la mia esperienza del Banco. Quest’anno devo dire che è stato per me un po’ faticoso, mi sono sentita un po’ in affanno, le cose da fare erano tante, mi sembrava di non arrivare, il tempo passava… e poi c’era il lavoro, la casa, i figli… insomma mi sentivo inadeguata.
Poi c’è stata una mail che Michela ha scritto a Franco raccontandogli del fatto che eravamo in ritardo e lei mi ha messo in copia perchè io la stavo aiutando! Io? Io che mi sentivo così inadeguata, incapace e così legata all’esito. Già questo mi ha colpito come uno schiaffo in pieno viso, ma non era ancora finita. E’ arrivata la risposta di Franco… altro schiaffo. E lì, di fronte alla semplicità di quella risposta, mi sono dovuta fermare e chiedere: ma io perché lo faccio? Perché faccio il volontario del Banco Farmaceutico? Perché sono buona? Brava?
Mentre questi fatti non mi lasciavano tranquilla si aggiunge (di nuovo l’imprevisto che irrompe) il fatto che Michela mi dice che avrei dovuto organizzare e tenere l’incontro con i volontari, io da sola (di nuovo il panico). Io? Io che mi vergogno della mia stessa ombra, che odio essere al centro dell’attenzione, che non so parlare in pubblico? Ma perché proprio a me?
Non avevo scampo, ho dovuto davvero andare al fondo del perché un anno fa ho detto sì a questa responsabilità. Ho detto sì perchè, in primo luogo, mi sono sentita chiamata, e poi perchè ho incontrato qualcosa di bello! Non è stato solo un fare, ma ho fatto esperienza di un amore a me, è stata una grande occasione che fa fatto nascere e consolidare delle amicizie (e penso in primis a Michela e alle sue “ragazze”), il riconoscimento di una Presenza che cambia la vita. Allora in me qualcosa è cambiato… ho dato credito a quanto mi era accaduto. Per prima cosa ho chiamato gli amici e ho chiesto aiuto là dove facevo fatica. E loro hanno detto sì, non che mi aspettassi un no come risposta, ma di certo non mi sarei aspettata un sì come quello che ho ricevuto: incondizionato ed entusiasta.
Da lì tutto è cambiato, e non perché tutto “andava come doveva andare”, ma perchè io ero libera, libera dall’esito, che ci fossero 2 o 50 farmacie non cambiava, perchè so che anche se reclutassi 100, 1000 farmacie e raccogliessi milioni e milioni di farmaci, non sono io con la mia capacità a rispondere al bisogno dell’altro, ma posso solo essergli compagno. Quello che ho avuto è stata una pienezza che non speravo, ora ho stretto dei rapporti che prima non pensavo nemmeno possibili, e ora di fronte al fatto di tenere l’incontro (anche se mi spaventa) non posso far fuori la proposta e quanto ho sperimentato. Davvero fare il Banco Farmaceutico per me è stato, ed è, un cammino di amore e conoscenza. Cercando di rispondere al bisogno dell’altro ho messo a tema il bene per me.
Ho fatto esperienza di quanto ha detto Carron: “Cosa ci salva dalla paura? Che siamo voluti e amati prima. Siamo insieme e ci aiutiamo in questo cammino. A chi ci incontra portiamo questo. Non le nostre opere, il nostro fare, ma il riconoscimento di una Presenza, che cambia la nostra vita”.
Alessia (Ascoli Piceno)


Carissimi Amici,
volevo ringraziarvi, con questo breve messaggio, e farvi il mio personale augurio di una SPETTACOLARE GIORNATA di RACCOLTA del FARMACO.
Quest’anno non ho bisogno di aspettare i risultati della raccolta, anche se mi interessano moltissimo, perchè in realtà ho vissuto questo periodo con una grandissima apertura di cuore, che mi ha dato uno sguardo pieno e sincero su tutte le circostanze delle mia vita.
Sono orgoglioso di quanto è stato seminato, degli incontri meravigliosi che sono stati fatti in questi mesi, dell’amicizia impareggiabile con tutti voi.
Grato a Cristo di avermi permesso questo stare insieme mai domo e mai tranquillo, sempre in perenne attenzione a tutto ed a tutti - perchè ogni circostanza è data gratuitamente, ci è stata donata per uno scopo più grande.
Oggi, prima della Giornata che ci apprestiamo a vivere, sono contento di poter dire di aver vissuto il personale cammino alla fede in Cristo, che mi riempie il cuore e mi fa sentire più uomo di quanto mai avrei potuto immaginare, con tutti voi.
Vi ringrazio tutti per la compagnia e per la vostra misurata e sincera testimonianza di questi mesi. Prego la Madonna che possa abbracciarci e sorreggerci nel nostro stare insieme.
Grazie ancora….
Luigi (Firenze)